Pian piano anche le mode, le arti, le passerelle, lanciano sempre più messaggi di inclusività, abituando gli occhi e la mente delle persone a guardare ad un mondo che prima molti percepivano come estraneo, adesso tendono ad includerlo nel loro, come parte integrante di questa società.
Tuttavia la strada è ancora lunga e le barriere da abbattere sono ancora tante.
Oggi vorrei soffermarmi sull’inclusione delle persone con disabilità. Ne abbiamo viste alcune su prestigiose passerelle ed anche ruoli di persone con disabilità nel cinema.
In particolare, vi parlo della mia recente esperienza come attrice protagonista del cortometraggio “Medea” dell’Accademia delle belle arti di Foggia, che ha accolto la proposta di un suo giovane studente, Giuseppe Arcieri, che in occasione della sua laurea ha voluto proporre al suo professore relatore e responsabile del progetto, la rivisitazione della sceneggiatura della Medea di Euripide, proposta da egli stesso, ma in chiave contemporanea.
Giuseppe Arcieri è stato il regista e co-sceneggiatore del cortometraggio. Ha scelto me, Vincenza Dinoia, attrice improvvisata e persona con disabilità. Una scelta senz’altro coraggiosa e innovativa.
Il progetto ha assunto una certa rilevanza a livello accademico, al punto da diventare un vero e proprio set cinematografico, in cui i ragazzi dell’Accademia di Foggia hanno potuto sperimentare questo suggestivo ambiente lavorativo.
Il regista ha scelto di far parlare i gesti e le emozioni di Medea, essendo alla mia prima esperienza, dando la parola alle due figure antitetiche Eirene e Polemos, il cui compito sarà quello di convincere Medea a vendicarsi o meno del marito Giasone, uccidendo i suoi figli, come avviene nella tragedia greca di Euripide.
Trovo che il personaggio di Medea sia emblematico, particolare e in un certo senso affascinante. Ci sono molte affinità con il personaggio; in particolare il pregiudizio che ruota intorno alla sua figura, essendo una strega e straniera. I pregiudizi legati alla disabilità, sono ancora tanti e difficili da scardinare.
Non poche difficoltà abbiamo incontrato nel raggiungimento delle location, tra la contrada di Andria, le saline di Margherita, Canne della Battaglia, meravigliose quanto poco difficilmente raggiungibili per chi utilizza una carrozzina. Ma con la collaborazione e il lavoro di squadra, le difficoltà son state superate.
Finalmente c’è un piccolo, e allo stesso tempo grande, riscatto, sia di Medea in quanto personaggio, sia mio, in quanto persona con disabilità.
Ma lascio queste analisi a chi di dovere, quando sarà possibile visionare il lavoro. Intanto è ancora in fase di montaggio e dopo girerà i festival nazionali ed internazionali.
Questa esperienza è stata senz’altro unica nel suo genere, un piccolo passo verso l’inclusione.
Vincenza Dinoia